Il Sustainability Manager

25 gennaio 2021

Un'azienda non è fatta solo di prodotti e processi ma soprattutto di Persone, ecco perché è giunto il momento di farci conoscere anche attraverso il loro lavoro quotidiano. Nasce così la rubrica FEDON PEOPLE. A rompere il ghiaccio con la prima intervista è il nostro Sustainability Manager, una figura sempre più centrale per guidare l'azienda verso lo sviluppo sostenibile.
Antonella Rossa ci racconta un po’ di sé e del suo nuovo ruolo in Fedon

Che cosa fa un sustainability manager e come si diventa tali?

Il ruolo di sustainability manager è tuttora in divenire e lo sarà ancora per parecchio tempo. Per semplificare la definizione, possiamo dire che all’interno di un’azienda viene considerato un’evoluzione del CSR Manager.

Il Sustainability Manager è generalmente indicato come colui o colei che ha il compito di guidare l’azienda verso il cambiamento, da un orientamento focalizzato sugli shareholder ad un orientamento focalizzato sugli stakeholder che possa agire come motore di sviluppo per il futuro. Personalmente ho seguito un percorso di certificazione come Sustainability Manager presso la Federmanager, ma ci sono varie opportunità per diventarlo, esistono anche dei corsi universitari specifici. L’importante è avere passione per l’argomento e crederci veramente.

A che punto sono le aziende italiane in campo di sostenibilità?

Devo ammettere che c’è ancora molta confusione. Sicuramente il tema è molto più sentito dalle PMI rispetto alle grosse aziende anche multinazionali.

E’ fondamentale stare molto attenti a come si fa e come si comunica la sostenibilità. Molte aziende, sbagliando, la vedono come una moda piuttosto che come un cambiamento radicale di fare mercato, per cui si limitano a fare ‘greenwashing’ senza tenere conto che spesso il consumatore finale è più informato delle aziende riguardo al tema. Questo è un gap che deve essere sicuramente colmato.

Quali sono le sfide del tuo lavoro?

Conciliare quanto fatto dall’azienda fino ad oggi con questa nuova sfida: bisogna migliorare alcuni comportamenti aziendali, includere e far capire l’importanza della sostenibilità a tutti i livelli aziendali.

La sostenibilità non deve essere considerata un privilegio, ma un aiuto anche nel lavoro di tutti i giorni per i dipendenti, una forza in più per i clienti, e una partnership più stretta con i fornitori, nel rispetto del territorio.

Perché hai scelto la sostenibilità?

L’argomento mi appassiona da sempre, nel mio piccolo ho sempre cercato di regolare le mie abitudini di vita con un’attenzione particolare all’ambiente e al territorio che mi circonda.

E’ stato quasi un passo naturale occuparmene anche all’interno dell’azienda. Siamo presenti sul territorio da 100 anni, leader nel nostro campo, non possiamo non porci come leader anche su questo aspetto cruciale.

Come azienda abbiamo vissuto tutta la storia del ventesimo secolo, adesso è ora di fare la storia del ventunesimo che passa imprescindibilmente attraverso la sostenibilità.

Quali sono gli step del tuo lavoro che renderanno la Fedon sostenibile?

Siamo partiti con un approccio più specifico sul prodotto perché più vicino al consumatore finale. Questo ci ha permesso di essere i primi a proporre materiali e soluzioni sostenibili sul mercato e ci ha reso ora un’azienda leader in questo tipo di proposte.

Stiamo guardando avanti, lavorando per portare anche il resto dei comparti nevralgici dell’azienda verso questa sensibilità ambientale. L’azienda viene ora coinvolta a 360°: ogni dipartimento chiave ha una o due persone che fanno parte di un team sostenibilità più allargato dove si discute, si ragiona e si portano avanti progetti sul tema sostenibilità.

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